Inconfondibile quanto misterioso, Banksy è oggi senza alcun dubbio lo street artist più celebre e quotato al mondo. La sua identità resta sconosciuta, ma sono diverse le ipotesi su chi sia lo sfuggente writer di Bristol. Il noto street artist francese Mr. Brainwash è uno dei candidato, ma si è pensato anche a Robert del Naja (frontman dei Massive Attack) e Robin Cunningham (altro street artist originario di Bristol).

Le opere di Banksy sono sottili critiche al controllo e alle limitazioni a cui siamo oggi sottoposti, in un chiaro grido che dal basso si scaglia contro le ingiustizie, dalla guerra all’inquinamento, fino al capitalismo e al consumismo che dominano la società.

L’infanzia e l’innocenza rappresentano una via di fuga, un modello positivo a cui ispirarsi spesso alla base dell’arte di Banksy: opere come Girl with Balloon e Bomb Hugger ne sono un esempio. Se nella Balloon Girl Banksy omaggia la perduta innocenza dell’infanzia, in Bomb Hugger critica la guerra mostrando il potere di un abbraccio nel fermare la violenza di un conflitto. In maniera simile anche il Flower Thrower ribalta la violenza insita nel suo gesto e, insieme al mazzo di fiori, lancia un messaggio di speranza rivolto a tutti noi. E ancora più deciso è stato l’intervento del writer nella striscia di Gaza, con murales che criticavano la guerra nel delicato contesto del conflitto israelo-palestinese.

Lo stencil è diventato con Banksy l’emblema della street art stessa, ma non mancano sue installazioni e interventi che rompono ogni schema artistico convenzionale. È il caso ad esempio di Dismaland, il parco divertimenti “al negativo” che per un mese nel 2015 a Weston Super Mare in Inghilterra ha presentato opere di 58 artisti criticando l’ipocrisia del modello capitalistico americano. O la mostra Barely Legal, tenutasi a Los Angeles nel 2006 in cui un elefante indiano in carne e ossa occupava il centro della stanza. O ancora la “bancarella” installata da Banksy a Venezia nei giorni di inaugurazione della Biennale, critica al turismo invasivo e all’inquinamento della Serenissima.

Seppur fino a pochi anni fa estraneo alle dinamiche del mercato dell’arte, Banksy ha raggiunto ormai quotazioni molto alte ed è riuscito a far parlare di sé anche nel controverso mondo dei collezionisti e delle case d’asta. Nel 2018 una Balloon Girl in asta da Sotheby’s a Londra, raggiunta la cifra record di oltre 1.3 milioni di dollari, si è autodistrutta grazie a un marchingegno installato nella cornice: una provocatoria critica alla mercificazione dell’arte e al potere del mercato. L’attuale record d’asta dello street artist è invece rappresentato dal dipinto di Banksy Devolved Parliament, satirica rappresentazione del parlamento inglese in cui, a dibattere della res publica, al posto dei politici troviamo niente meno che scimmie. L’opera è stata venduta da Sotheby’s nel 2019 per più di 12 milioni di dollari.

In tutte le Opere di Banksy vengono raffigurati in chiave ironica e satirica i problemi che affliggono la società odierna, a partire da quelli politici, fino ad arrivare a quelli culturali ed etici. Edition Room propone:

  • “Barely Legal” full set: le opere qui proposte sono in edizione limitata, provviste di certificato di autenticità rilasciato da Pest Control. Sei opere ricche di significati, messaggi e denunce realizzate in stile street art. Il set Barely Legal è vendibile tutto insieme.
  • Edizioni Firmate: le opere sono esemplari autentici e provvisti di firma dell’artista. Donuts, Bambini, Madonne e tanto altro. I soggetti su cui Banksy lavora riprendono i famosi graffiti dell’artista comparsi sui muri delle città.
  • Edizioni Non Firmate: serigrafie non firmate ma sempre originali dell’artista, riprendono i classici temi della Street Art di Banksy. Toxic Mary, Queen Vic e molte altre opere dello street artist fanno parte di questo set.
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