Mark Kostabi nasce da una famiglia di immigrati estoni in California. Nel 1982 si trasferisce a New York dove diventa un’importante figura di riferimento all’interno del movimento artistico dell’East Village. In questi anni Kostabi inizia la sua scalata verso il successo, in cui si impone come personaggio provocatorio e controverso pubblicando interviste a sé stesso sul tema della mercificazione dell’arte contemporanea.
Dalla metà degli anni ‘90 divide la sua vita tra New York e Roma, dove diventa un modello per molti artisti italiani. La tradizione italiana della bottega dell’arte dei grandi Maestri insieme alla filosofia americana di Andy Warhol pongono le basi per la nascita dello studio neo-rinascimentale chiamato Kostabi World a New York.
Il riferimento alla metafisica è un tratto costante di Mark Kostabi: opere su tela, acquerelli e sculture dell’artista americano hanno spesso come protagonisti soggetti senza volto e senza tempo che richiamano i manichini di Giorgio De Chirico. Sono figure che esprimono la paura dell’uomo nella società, ma anche una lingua universale.
E non è mancato l’apprezzamento della critica verso Mark Kostabi: mostre personali sono state allestite in tutto il mondo e le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti di importanti musei come il MoMa di New York o il museo di Groningen in Olanda. In Italia possiamo ammirare la scultura To See Through is Not to See Into per la città di San Benedetto del Tronto e il suo affresco, dipinto nel 1988, all’interno del Palazzo dei Priori di Arezzo.